Il costo della (non) sicurezza sul lavoro
Come uomo o donna d’azienda, probabilmente conoscerai già quali sono i costi della sicurezza sul lavoro: prendi il numero di dipendenti della tua azienda e moltiplicalo per il prezzo medio dei corsi obbligatori e/o opzionali (se vuoi sapere quanto costano i nostri corsi sulla sicurezza, clicca qui).
Sì… Probabilmente il totale sarà una cifra che non si spende a cuor leggero, anche se inferiore a un’eventuale multa da parte degli organi di vigilanza.
Ma è solo per questo che vale la pena partecipare ai corsi? O ci sono altre ragioni?
In termini pratici… È possibile calcolare i costi della non sicurezza aziendale?
Quanto spende un’azienda che non spende in sicurezza
Sì… Probabilmente il totale sarà una cifra che non si spende a cuor leggero, anche se inferiore a un’eventuale multa da parte degli organi di vigilanza.
L’INAIL ha prodotto numerose statistiche sugli infortuni lavorativi e le invalidità rilasciate a seguito di incidenti sul lavoro.
Facciamo questo lavoro da molti anni, quindi possiamo immaginare quello che stai pensando: “Nella mia azienda gli infortuni non possono capitare” oppure “A me queste cose non sono mai successe”.
E’ vero che l’infortunio è un evento raro, ma se l’incidente avviene nella nostra impresa, cosa succede? Quanto ci costa?
Molti lettori non si pongono neanche la domanda e, in effetti, è raro che questi costi siano preventivati nei bilanci aziendali (sulla base della probabilità del verificarsi di un determinato evento).
In realtà i costi per l’azienda in caso di infortunio del dipendente sono moltissimi: premio INAIL aumentato, assenze per malattia, ri-destinazione del lavoratore a una nuova mansione specifica, sequestro dei macchinari e blocco della produzione per indagini degli enti di controllo e di polizia giudiziaria.
Parliamo di cifre importanti, che in molti casi potrebbero mettere in ginocchio la società stessa. E poi c’è la questione della responsabilità penale del datore di lavoro. Basti ricordare il caso della Truck Center di Molfetta (BA) dove, dopo un sequestro di circa un anno, i responsabili aziendali sono stati accusati di omicidio colposo plurimo.
Forse preventivare i costi della non sicurezza non è un esercizio semplicissimo, ma di sicuro vale la pena farlo. Facciamo la proiezione dei costi di un caso tipico: un lavoratore con un’ernia discale. Tra indennizzi, cambi di mansione, assenze per malattia, il costo per l’azienda sarà di circa 40 mila euro. Non includiamo in questa stima i costi per la collettività.
Passiamo alla domanda successiva: se investo in sicurezza, quanto risparmio?
Mettiamo che il costo di un infortunio o un incidente sia 10000: è il costo della NON sicurezza. Il costo per formare, addestrare e mettere in sicurezza l’azienda invece è 2000.
Quella che a prima vista sembrare una spesa inutile, in realtà è un guadagno: se spendo 2000 euro, probabilmente ne sto guadagnando 8000 (10000 – 2000).
“Probabilmente”.
Per
stimare il valore di questa parola in termini quantitativi, dobbiamo far
ricorso alle tabelle infortunistiche dell’INAIL, lo strumento più efficace per
fare una stima sulla base di uno storico sufficientemente ampio.
In altre parole, se ho una azienda di 10 persone che si occupa di laminati
metallici, saldatura e montaggi ho un determinato coefficiente infortunistico
INAIL. Una percentuale che rappresenta un rischio. Dati alla mano posso stimare la probabilità che prima o poi qualcosa
accada e di conseguenza preparare la mia azienda a gestire l’evento avverso.
Gli strumenti sono la formazione, l’addestramento e la creazione di sistemi di sicurezza e controllo che i lavoratori addestrati e formati sappiano gestire.
È come andare a vela, in mare aperto. Non possiamo sapere cosa ci aspetta: un buon capitano si prepara sempre al peggio e addestra l’equipaggio ad ogni evenienza.
E allora perché fare diversamente nell’azienda di cui hai il timone?