Il duro lavoro dei Videoterminalisti
Sì, probabilmente anche tu rientri in questa categoria.
Vedo videoterminalisti ovunque.
È una delle categorie più numerose nel mondo del lavoro. Il Videoterminalista. Una parola che sembra uscita da un film di retro-futuristico degli anni ’70, ma la sua definizione è ben espressa, ai nostri fini, nel testo unico della sicurezza 81/08. Un videoterminalista è un lavoratore che svolge la sua mansione da un videoterminale.
AKA un computer.
Nonostante “computer” sia una parola più comprensibile, sostituire la parola “computer” con “videoterminale” non renderebbe bene l’idea della categoria identificata nel DLS 81/08.
Cameramen, addetti alla moviola, campionatori video/audio, alcuni fonici, radaristi e via seguendo. Cosa hanno in comune tutte queste attività lavorative? Lavorano appunto tutti con un videoterminale, a uno schermo alfanumerico o grafico: non è importante come sia lo schermo, se sia a parte, in bianco e nero o strutturato su un macchinario più grande. Il videoterminale può anche avere dei sistemi di immissione dati (tastiera, mouse), un software di interfaccia uomo-macchina e numerose altre apparecchiature o comodità connesse. E’ un videoterminalista chi lavora almeno per 20 ore a settimana con attrezzature munite di videoterminali e per questo va sottoposto spesso a sorveglianza sanitaria da parte del medico competente.
Ma ci si può davvero fare male davanti al videoterminale? È davvero un lavoro duro?
Se nell’immaginario comune lavorare al videoterminale è un lavoro poco faticoso, le cose nella realtà non sono così semplici i danni e le lesioni dei videoterminalisti tendono a cronicizzarsi e molto spesso sono silenti. Non a caso solo oggi, dopo circa 20 anni dall’immissione in massa dei videoterminali nella pubblica amministrazione, abbiamo un aumento considerevole di malattie muscolo scheletriche ed ergoftalmiche direttamente correlate all’attività con il videoterminale. Per non parlare dello stress.
Disturbi ergoftalmologici
I disturbi ergoftalmologici sono i più frequenti. Partiamo
dal presupposto che lavorare al videoterminale non fa perdere la vista ma fa
sicuramente vedere peggio. Può sembrare un controsenso ma quello che il
videoterminale fa ai nostri occhi non è “far perdere le diottrie” ma bensì
metterlo in condizione di non riuscire vedere bene a causa dell’affaticamento
visivo. La sintomatologia è quella tipica dei sintomi astenopici: bruciore oculare, visione sfocata, fastidio
alla luce (fotofobia), stanchezza alla lettura, visione annebbiata,
lacrimazione, secchezza oculare, senso di corpo estraneo ed ammiccamento
frequente.
In presenza di questi sintomi può esserci un sovraccarico dell’apparato visivo
dovuto al videoterminale.
Le cause della comparse dei sintomi astenopici sono in
genere di tipo ergonomico e van ricercate all’interno dell’ufficio. Molto
spesso lavoratori che lamentano questa sintomatologia svolgono le loro mansioni
in condizioni sfavorevoli di illuminazione ( luce diretta proveniente da
finestre o da fonti artificiali non schermate, eccesso o insufficienza di
illuminazione, presenza di riflessi su superfici lucide come quella dello
schermo) o con impegno visivo
ravvicinato e protratto (distanza dagli occhi dell’oggetto inferiore ad un
metro o oggetto fissato per lungo tempo), in condizioni ambientali sfavorevoli
(inquinamento dell’aria dell’ufficio: presenza di fumo, polveri, emissioni di
sostanze da rivestimenti arredi o stanze vicine).
Spesso i “videoterminali” non ben retroilluminati, con caratteri poco nitidi,
sfarfallanti, con contrasti poco o troppo forti. I difetti visivi del lavoratore, se non vengono
corretti in tempo, possono ovviamente comportare dei problemi duraturi.
Disturbi Muscolo-scheletrici
I disturbi muscolo scheletrici sono molto comuni e facilmente obiettivabili sui videoterminalisti. SI tratta di algie a livello di tutti i tratti della colonna vertebrale e degli arti sia superiori che inferiori. Molto comuni sono le cervicalgie dovute a posture incongrue, seguite a ruota, sempre per lo stesso motivo, le lombalgie. Sono molto spesso dovute a postazioni di lavoro non ergonomiche: l’altezza del tavolo su cui si lavora e la sedia di lavoro devono seguire delle specifiche tecniche delle UNI EN 527 (Tavoli da lavoro) e UNI EN 1335 (sedie da lavoro). Per quanto riguarda gli arti una delle patologie più comuni è sicuramente la sindrome del tunnel carpale che il videoterminalista molto spesso soffre sulla mano che utilizza per il mouse, mentre per gli arti inferiori, posture sedute su sedie non corrette possono comportare problemi di vascolarizzazione o neurologici.
Stress
Quasi il 60% dei lavoratori si definisce stressato ma, in aggiunta, nei videoterminalisti l’attività lavorativa è associata a comparsa di insonnia, ansia, tremori agli arti inferiori ed astenia mattutina. Questo in genere non è dovuto direttamente al videoterminale ma a processi sociali, gerarchici ed economici che avvengono all’interno dell’ufficio. Una buona organizzazione del lavoro può evitare la comparsa di questa sintomatologia.
Come vedere, anche una attività lavorativa considerata poco faticosa espone a rischi importanti. Il rischio zero nel mondo del lavoro non esiste e noi lo sappiamo bene. Non credete mai a chi dice che al suo posto di lavoro non ci sono rischi, semplicemente perché non è vero. Il lavoro non deve essere usurante, deve essere un mezzo per realizzare le nostra vite, non per complicare la nostra salute.
P.S.
Sei curioso di sapere se rientri nella definizione di Videoterminalista? Scoprilo qui.
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